Frontiere Festival Piuro: si pensa già alla seconda edizione
Tre giorni di letteratura, arte, laboratori ed esperienze senza confini e senza barriere.
Si è conclusa domenica sera la prima edizione del Frontiere Festival Piuro promosso e curato da Gabriela Jacomella insieme all’amministrazione comunale di Piuro e gli organizzatori non hanno dubbi: la formula è quella giusta e la si riproporrà anche in futuro.
In tempi di emergenza coronavirus ogni evento è una scommessa e, per quelli inediti, tutto è ancora più difficile. Ma già dopo le prime ore del festival i partecipanti hanno capito di essere di fronte a una manifestazione in grado di esprimere lo spirito di un territorio che ha fatto della cultura, insieme al paesaggio e all’enogastronomia, il piatto forte dell’offerta turistica.
Frontiere Festival Piuro è un appuntamento dedicato al tema dei confini, reali o immaginari, alla sfida che rappresentano e al loro superamento. La Val Bregaglia è una realtà di confine per eccellenza, da sempre caratterizzata da un flusso costante di persone, merci e idee. È da questo che è nata la scommessa, in un momento storico che sembra spingerci alla chiusura e all'isolamento, di dedicare un festival culturale al tema della frontiera, in tutte le sue accezioni e le declinazioni possibili: è frontiera l’arco alpino, ma lo sono anche il linguaggio, la parola e l'arte. E tutti questi elementi, da venerdì a domenica, sono stati protagonisti nelle manifestazioni che, complessivamente, hanno coinvolto ben 700 persone.
Sul palco delle cascate e del teatro parrocchiale sono saliti scrittori, poeti, registi ed esperti tutti di altissimo livello, provenienti dall’Italia e dalla Svizzera: Alessandra Carati, Enrico Camanni, Maurizio Folini, Bruno Tognolini, Fabio Andina, Andrea Fazioli, Ilaria Gaspari, Michele Cecchini, Sabrina Paravicini e Nino Monteleone.
A Belfort si è discusso di arte con Giacomo Massari e Filippo Tincolini di RoboTor, robot antropomorfo in grado di scolpire il marmo, e con gli artisti Bruno Baldari, Roberto Bricalli, Daniele Carpi, Kyoji Nagatani e Pamela Napoletano, che hanno esposto le proprie opere nell’antico palazzo restaurato dall’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro.
Sono stati molto apprezzati, soprattutto dai bambini, i laboratori (in collaborazione con Atelier Uova d'Oro e con Rossella Gusmeroli) che hanno permesso di partecipare a lezioni di giocoleria, yoga e macramé e di raccogliere i piccoli frutti nell’azienda agricola La muracca di Borgonuovo.
«La sfida più grande è stata quella di proporre una manifestazione completamente nuova, basata sull’incontro con autori e su laboratori dedicati a un pubblico di tutte le età - dichiara Alessandra Martinucci, vicesindaco del Comune di Piuro -. Lo abbiamo fatto in un momento molto difficile e ci sono ampi margini di miglioramento per il futuro, ma il bilancio è assolutamente positivo».
Nel corso del Frontiere Festival Piuro è stato presentato il progetto Un alpeggio che vibra. Nelle frazioni montane di Savogno e Dasile un gruppo di ragazze e ragazzi dell’Opera don Guanella ha vissuto un’esperienza lavorativa occupandosi della cura di sentieri, baite e alpeggi. Alla giornata finale ha partecipato anche Alessandra Locatelli, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità. «Sono stata felicissima di assistere alla presentazione di questo progetto inclusivo, che permette ai ragazzi di vivere in una dimensione fatta di lavoro e condivisione - commenta l’assessore Locatelli -. Un’esperienza che permette ai partecipanti di esprimere le proprie emozioni e di sentirsi responsabili e parte di un gruppo. Ho apprezzato molto la capacità del Comune di Piuro di accogliere anche le persone più fragili. Di cultura, unita all’inclusione e alla sensibilizzazione nei confronti di queste tematiche, abbiamo tanto bisogno. Trovare tutto qui, in un piccolo comune, è fonte di immenso piacere. Sul territorio lombardo ci sono tante esperienze sorprendenti, dove i cittadini sono in grado di dare tantissimo alla propria comunità. È proprio questa forza che ci ha permesso di rialzare la testa dopo un periodo difficilissimo».
L’obiettivo degli organizzatori è quello di riproporre il Frontiere Festival Piuro e di trasformarlo in un appuntamento annuale. «La partecipazione così sentita del pubblico ha confermato che questo tema e questa formula sono in grado di coinvolgere in maniera trasversale, oltre ogni barriera (è proprio il caso di dirlo) di età, interessi, provenienza, cultura - commenta Gabriela Jacomella, ideatrice della manifestazione -. Abbiamo creato un progetto dall'identità forte, e questa prima edizione ci ha dato lo slancio necessario per riprendere subito in mano le fila del discorso, e iniziare a lavorare all'edizione 2022. I primi spunti e le prime idee sono già in marcia..."
Ma intanto, fra poco meno di un mese, giovedì 5 agosto, ci sarà il nuovo appuntamento di Frontiere Festival Futuro. La giornata prenderà il via alle 17 presso i locali di InfoPiuro con. Silvia Montemurro, autrice del romanzo L’orchestra rubata di Hitler. Alle 19 Tino Mantarro, giornalista e scrittore, presenterà il suo volume di viaggi Nostalgistan e al chiosco del birrificio Legnone si terrà l’aperitivo di Frontiera con Slow Food/Condotta della Mera.
Alle 21 il direttore Beatrice Venezi - direttore dell'Orchestra della Toscana e dell'Orchestra Milano Classica, nota nei teatri di tutto il mondo e quest'anno co-conduttrice del Festival di Sanremo - dirigerà l’Orchestra Antonio Vivaldi e il violoncello solista Enrico Graziani su musiche di Haendel. La cornice, ancora una volta, è quella splendida delle cascate dell'Acqua Fraggia e del loro parco, sede naturale e scenografica del Frontiere Festival Piuro.