Torna il Belfort Theatre Campus
Il Belfort Theatre Campus giunge quest'anno alla quarta edizione.
Dopo più di un decennio di attività teatrale con la Compagnia I Guitti, l'Associazione Italo-Svizzera per gli Scavi di Piuro torna a ospitare un gruppo di giovani attori per due settimane di formazione e creazione all'insegna della libera invenzione, a contatto con la natura. Dal 2019 è infatti in atto il progetto triennale Magia naturalis, di cui è stato presentato al pubblico finora il primo capitolo. Poi nel 2020, a causa dell’emergenza coronavirus, è stata inevitabile una sospensione. Quest'anno, nell'ambito del progetto Interreg AMALPI 18, verrà elaborato il secondo capitolo della trilogia, dal titolo "Caos". Si terrà, come avvenuto in passato, nell’area archeologica di Belfort, un edificio dell’Antica Piuro riqualificato negli ultimi quindici anni grazie all’impegno dell’associazione presieduta da Gianni Lisignoli e al supporto delle istituzioni.
«Partendo dal ricchissimo patrimonio identitario del borgo alpino dove ha luogo il campus, sede cruciale per l'evoluzione della grande storia e gli approdi teoretici e antropologici che hanno condotto all'età contemporanea, stiamo lavorando all'episodio "Caos" - spiega Luca Micheletti, ideatore e direttore artistico del campus -. Si tratta della naturale evoluzione del percorso avviato sul tema dell'eresia come contrapposizione di un nuovo mondo al vecchio mondo e si indagherà su quello che Leclaire ha battezzato come "diritto al non-senso". Belfort è luogo simbolo del caos, del ribaltamento, del disordine e della ricostruzione. La grande frana di quattrocento anni fa si eleva a metafora di un viaggio dal disordine verso un nuovo ordine e una nuova civiltà».
È noto che a ogni rivoluzione segue un periodo di "terrore", un errore e un errare che precipitano nell'anarchia ogni sistema. Micheletti sottolinea che il primo sistema a saltare è spesso quello linguistico, vero collettore di istanze socio-antropologiche e sacrali fin dai tempi della Babele biblica. «Con la confusione dei linguaggi saltano i sigilli del senso comune, si aprono crepe non solo nella comunicazione, ma anche nella percezione della natura - prosegue Micheletti -. E proprio il grande libro della natura, per l'appunto, si presta a essere letto e indagato attraverso inesplorate possibilità d'interpretazione, attraverso linguaggi nuovi, recuperati da antiche profezie o inventati di sana pianta. Il grande caos non è necessariamente l'inferno, ma il sovvertimento dei soliti dispositivi di scambio e apprendimento, può essere la culla di inattese palingenesi, di fecondi cortocircuiti fra mondi paralleli, porta d'accesso per gradini superiori della conoscenza». Addentrandosi nel labirinto a volte tragico e a volte grottesco dell'assurdo (vero e proprio totem del Novecento drammaturgico), con Goethe, Nietzsche e Kafka (maestro del caos) come guide, attraverso il teatro - da sempre metafora dell'intero mondo - il gruppo di attori impegnati in queste indagini creative proverà a stabilire nuove diverse connessioni con l'ambiente che lo ospita, tra vestigia di antiche civiltà e misteri custoditi dal tempio mutevole e imperscrutabile della Madre Terra. Al Belfort Theatre Campus 2021 partecipano Michele Arcidiacono, Emanuela Caruso, Francesco Errico, Loris Fabiani, Veronica Franzosi, Matteo Ippolito, Franco Magnone, Valentina Mandruzzato, Francesco Martucci, Jacopo M. Pagliari, Andrea Triaca e Francesca Zaira Tripaldi. Le rappresentazioni sono in programma per le serate del 27 e 28 agosto alle 20:30. Ulteriori informazioni sono a disposizione sul sito www.iguitti.com e su www.infopiuro.it.