Un gemellaggio tra Piuro e San Vittore (CH)
Da una serata dedicata al cibo “buono, pulito e giusto” di Slow Food è emersa l’idea di unire la Valle Mesolcina e la Valchiavenna con un gemellaggio.
Il bilancio della cena conviviale “Dai crotti al crotto”, promossa dalla Condotta Slow Food della Mera al Grotto Matafontana di San Vittore, in Val Mesolcina, è davvero positivo. Sabato più di sessanta persone hanno apprezzato le specialità della cucina valchiavennasca, valtellinese e della Valposchiavo, proposte in un ricco menù dagli chef Paolo Speziale e Donato Maffezzini. Salumi - la brisaola, il salame di suino nero delle Alpi e il furmagin da cion -, formaggi di presìdi come lo Storico ribelle e il Furmacc del féen e gli gnocchetti di Chiavenna, insieme a biscottini di Prosto e torta fioretto, hanno conquistato i commensali del Grotto di San Vittore. Ma la cena è stata anche un’occasione d’incontro tra i rappresentanti di due comuni: oltre agli abitanti del posto, alla sindaca di San Vittore, Nicoletta Noi-Togni, al Granconsigliere Manuel Atanes e al Presidente del Consiglio parrocchiale Alessandro Tini erano presenti il primo cittadino di Piuro Omar Iacomella, il presidente dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro Gianni Lisignoli e il convivium leader della condotta Slow Food con sede a Piuro, Salvatore Tomacci. «Da questa serata nasce l’idea di un gemellaggio tra le nostre due comunità», ha spiegato Nicoletta Noi-Togni. Una proposta che è stata subito apprezzata dal collega Iacomella: «Noi ci stiamo: un progetto di questo tipo è un bel modo per avvicinare due comunità divise dalle montagne, ma che distano poche decine di chilometri e hanno una lunga storia in comune». A confermare l’importanza di questo legame c’è stata anche la presenza di un gruppo di persone residenti in Val Mesolcina, eredi di piuraschi che all’inizio del Novecento si trasferirono nei Grigioni. I loro cognomi - ad esempio Succetti e Del Curto - testimoniano l'origine nella parte italiana della Val Bregaglia. Tra i momenti più apprezzati dell’iniziativa c’è stato l’aperitivo con Lisignoli, che ha illustrato la storia dell’Antica Piuro, il villaggio di mercanti distrutto da una frana nel 1618, e l’importanza dei crotti per la cultura e l’enogastronomia della Valchiavenna.